AL DI LA’ DELLA LINEA NEMICA: gli inglesi (3)

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Il senso del ‘viaggio’

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Al di là della linea nemica (4) &

Il senso del ‘viaggio’

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Il senso del ‘viaggio’ (1) &

Il senso del ‘viaggio’ (2)

Da:

i miei libri

 

 

nono luigi 1bis

 

 

 

 

 

 

Per fortuna il sentiero tortuoso e sconnesso era quasi finito

e presto fummo su una strada ampia, che altro non era se

non quella proveniente da Villach (e ben si potrebbe dire da

Vienna), che qui penetra entro i monti della Carnia dividen-

dosi a Tarvis, per scendere a Trieste e a Venezia, rispett-

ivamente per i passi di Predil e Pontebba.

La strada è stata in maggior parte ricostruita recentemente;

ampia e bella, con i suoi ponti, le opere di sterro, i parapetti,

è la riprova di come l’Austria imperiale si prenda seriamente

cura di simile opere.

 

guglielmo ciardi 1

 

E’ però probabile che i lavori sul versante carinziano vengano

sospesi, in quanto la linea ferroviaria per Trieste l’ha resa di

minore importanza rispetto al passato, quale via di comunica-

zione con l’Italia, sebbene non abbia mai potuto rivaleggiare,

sotto questo profilo, col Brennero.

Ecco ora un breve elenco di queste strade alpine austriache.

Lo Stelvio è il percorso più occidentale; l’unica sua importanza

era costituita, dal punto di vista militare, dall’accesso che forni-

va alla Lombardia.

Perdute quelle province, esso è forse più di danno che di van-

taggio, tantoché si pensò che il governo austriaco volesse ab-

bandonarlo ad una rapida distruzione ad opera delle bufere del-

l’inverno.

 

jg9

 

Nell’ordine viene poi il Brennero, antica ed utile strada, tanto per

la sua modesta elevazione che per le regioni che esso mette in

comunicazione dai due lati della catena alpina, Innsbruck e la

valle dell’Inn, Trento e la valle dell’Adige hanno avuto sempre u-

na grande importanza e, in tempi recenti, la diretta comunica-

zione con il Quadrilatero, consentita da questo passo, l’ha po-

sta ancor più in evidenza.

 

thomas ender 1

 

Poi viene Ampezzo, che può essere considerato niente di più di

una strada locale, in quanto non attraversa la principale catena

norica ed è solo sussidiaria delle arterie che si trovano alla sua

sinistra e alla sua destra.

Pontebba e Predil, che si uniscono a Tarvis costituiscono la quar-

ta e la quinta di queste vie di comunicazione. Dopo di esse viene,

il Passo del Loibl, attraverso il quale si superano le Caravanche

(una continuazione delle Alpi Carniche), direttamente a sud di Kla-

genfurt, per raggiungere poi Lubiana e Trieste.

Settimo, il passo oltre l’Alpe Stein, che unisce Kappel, nella Vella-

ch Thal, a Krainburg, nella Kanker Thal, dall’altro versante. Questo

passo, molto ripido, con l’apertura del Loibl è poco percorso e di

conseguenza trascurato, come constatammo in un’escursione di

cui parleremo.

 

thomas ender 2

 

Ultima, molto ad est, c’è la linea ferroviaria, l’unico percorso com-

pleto della capitale all’Italia. Questa linea non ha però un carattere

alpino, se si fa eccezione per il Semmering, al confine fra la Stiria

e l’Austria propriamente detta. Essa evita la grande barriera, giran-

do intorno alla sua estremità orientale e scendendo poi verso Trie-

ste.

La distanza maggiore fra due di queste strade è quella fra il Bren-

nero e Pontebba, escludendo Ampezzo per quanto si è detto: all’-

incirca si tratta di un centinaio di miglia. Vi è compresa la regione

dolomitica e proprio alla mancanza di grandi strade intermedie

può essere addebitato, in prevalenza, l’isolamento in cui essa si

trova.

 

jg3bis

 

Della principale arteria romana attraverso le Alpi orientali – quella da

Aquileia a Lienz – abbiamo già detto. Superata del tutto la lieve pen-

denza della strada di Tarvis, anche la pioggia si attenuò in modo da

permettere la visuale del passo che si apriva davanti a noi.

Scoscese pareti balenanti in luce soprannaturale fra le nubi e una

grande mole di forma conica, il Konigsberg, eretto proprio al centro

del varco, sorgevano con grande imponenza, mentre le masse di

vapori in continuo movimento ora si addensavano ora fuggivano da

quelle nude muraglie.

 

thomas ender 3

 

Nonostante il tempo sfavorevole potemmo osservare nel paesaggio

circostante alcuni di quegli aspetti che lo avevano reso così gradito a

Sir Humphry Davy. Lo Schlitza Bach, proveniente dalla base del Pre-

dil, entra nella Gail Thal attraverso un’immensa gola, i cui fianchi so-

no modellati a pendii e terrazze.

Queste ultime, verdeggianti e ornate dei campanili dei villaggi, posso-

no giustificare il frequente paragone di Sir Humphry con il paesaggio di

certi parchi inglesi. Ci fosse stato il sole questi declivi avrebbero mes-

so in mostra i loro splendidi tappeti erbosi, ma ora si potevano vedere

appena nel tumultuoso svaporare delle nubi.

 

jg6bis

 

Più avanti la strada era stata rinforzata con terrapieni a scarpa, ornati con

filari di salici già in germoglio, in modo da formare con il tempo una fitta

copertura arbustiva, le cui radici avrebbero consolidato il suolo poco com-

patto.

Bruscamente scendemmo per uno stretto viottolo, che affianca l’argine e

le arcate di sostegno della strada principale, e ci trovammo nella piccola

città di Tarvis, o più esattamente ‘Sotto Tarvis’, dove la valle di Pontebba

si volge a destra.

 

thomas ender 9

 

La salita al Weissenfels inizia a sinistra e quella al Passo Predil si trova

immediatamente di fronte. Ci fu di nuovo un improvviso acquazzone e le

lunghe grondaie formarono una successione di docce, tanto che fu ne-

cessario procedere con prudenza, ‘navigando’ lungo la strada.

Finalmente un porticato buio, buio ma asciutto, ci diede il benvenuto,

nella più antica locanda di posta di Tarvis. ‘Cattiva locanda’, diceva l’a-

michevole lettera dell’unico viaggiatore che vi si era fermato…..

 

(Prosegue….)

(Gilbert/Churchill, Le montagne Dolomitiche)

 

 

 

 

 

 

nono luigi 5

AL DI LA’ DELLA LINEA NEMICA: gli inglesi (3)ultima modifica: 2014-01-14T12:00:30+01:00da giuliano106
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