Prosegue in:
Censore dei sogni (secondo delatore) &
…..Si accostò all’Imperatore il capo dei silenziari di nome
Paolo, ma indicato da tutti col soprannome di Catena, per-
ché le sue macchinose delazioni avvolgevano le vittime in
un inestricabile maglia di ferro.
Il suo viso completamente sbarbato e quasi femminile: gli
occhi neri e languidi gli davano l’aspetto d’un uomo di ange-
lica bontà, il passo viscido.
Camminava con passi felpati, e in tutto il suo incedere ele-
gante v’era qualcosa di felino. A tracolla egli soleva portare
un largo nastro azzurro, distintivo dei cortigiani favoriti dell’
Imperatore, e spesso vestiva di nero.
Il delatore fece allontanare la massaggiatrice personale di
Costanzo con un energico gesto e gli mormorò all’orecchio:
– Ecco una lettera di Giuliano. L’ho potuta intercettare questa
notte…… Leggila Augusto….
Costanzo gli strappò violentemente la lettera dalle mani e la
lesse con avidità; ma il suo interesse si mutò quasi subito in
delusione:
– Stupidaggini!
diss’egli.
– Esercitazioni scolastiche! Si tratta di questo: mandando
una cesta di fichi in regalo ad un sofista, tesse le lodi dei
fichi stessi, e siccome i frutti sono cento, coglie l’occasione
per fare le lodi di questo numero….
– Ritengo che tutto ciò abbia qualche altro recondito signi-
ficato……
insinuò Catena.
– Davvero? Ma le prove?
eccepì Costanzo.
– Niente prove.
– Allora, o è un furbo di tre cotte, o ……
– Che intende dire la Tua Eternità?
– …..Oppure è innocente!
– Come credi, Augusto,
biascicò il delatore.
– Come credo? Che c’entra quello che credo? Voglio soltanto
essere giusto….. Tu mi conosci…. Desidero sempre che ci
siano le prove…..
(prosegue)