MAUSER 7.65 (22)

Precedente capitolo (il vero e il falso):

i fucili della guerra (21)

Prosegue in:

potente (ovvero quarto & quinto livello: stampa & derivati…) (23)

l’altro Oswald (ovvero come anticipare l’ag…) &

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saldi

di fine stagione

Da:

Frammenti in rima



 

mauser 7.65








La commissione tentò di rispondere un po’ più diretta-

mente alla ‘ipotesi’ successiva: il fatto… che sul fucile

erano incisi il paese d’origine e il calibro dell’arma, la

quale tuttavia era stata ‘in un primo tempo identifica-

ta’ erroneamente da più di un agente.

Ma nella sua spiegazione la Commissione trascurò di

ricordare le iscrizioni che c’erano sull’arma, e cercò in-

vece, come vedremo, di attribuire l’intera colpa a un

solo poliziotto reo di aver azzardato un’identificazio-

ne troppo frettolosa.

 

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Un membro della Commissione cercò persino di attri-

buire una parte della responsabilità a un giornalista.

Il Rappresentante Ford, in un articolo pubblicato da

‘Life’ il 2 ottobre 1964, tentò di risolvere alcuni dei

dubbi che temeva fossero rimasti anche dopo la pub-

blicazione del Rapporto Warren.

Sul fatto che l’arma era stata in un primo tempo de-

scritta in modo sbagliato, Ford scrisse:


‘Un cronista che doveva trasmettere immediatamente

la notizia, chiese a un poliziotto che si trovava accanto

a lui quale potesse essere la marca del fucile. Il poliziot-

to rispose che secondo lui poteva essere un Mauser. Il

cronista trasmise l’informazione, parlando del fucile

come di un Mauser e questa descrizione fu diffusa in

tutto il mondo.  L’errore, benché ben presto rettificato,

suscitò molti sospetti’.

 

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Questa può essere una spiegazione persuasiva, ma è

una spiegazione sbagliata.  Persino il Rapporto Warren,

che è firmato da Ford, afferma che il fucile fu in un pri-

mo tempo identificato come un Mauser 7.65 perché il

vice-commissario Weitzman ‘ritenne che assomigliasse

a un Mauser’.

Poiché lo stesso Weitzman firmò il giorno dopo il delitto

una dichiarazione nella quale definiva l’arma un Mauser

7.65, la tesi del cronista impaziente di telefonare il 22 no-

vembre non può essere valida.

 

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Inoltre il procuratore distrettuale Wade insistette nel de-

scivere l’arma come un Mauser a una conferenza stampa

teletrasmessa il 23 novembre.

La Commissione spiega che Weitzman ‘non esaminò il

fucile da vicino’ e ‘gli diede poco più di un’occhiata’.

Il Rapporto afferma:


‘Il vice-commissario Weitzman, che diede soltanto un’oc-

chiata al fucile e non lo prese in mano, pensò che fosse un

Mauser a ripetizione calibro 7.65′.


Più avanti si afferma che ‘il fucile trovato al quinto piano

del Deposito dei libri scolastici fu in un primo tempo iden-

tificato come un Mauser 7.65 anziché come un Mannlicher-

Carcano 6.5 perché un agente, che fu uno dei primi a veder-

lo, pensò che assomigliasse a un Mauser.

Egli però non aveva preso in mano l’arma e non aveva avu-

to modo di guardarla da vicino’.

 

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E’ tutto qui ciò che ha da dire il Rapporto Warren su questo

problema essenziale.

La Commissione nel Rapporto non pubblica la dichiarazio-

ne di Weitzman e neanche la commenta; se lo avesse fatto

avrebbe dovuto spiegare in che modo Weitzman, dopo a-

ver dato al fucile una rapida occhiata, e neanche da vicino,

fosse riuscito a descrivere con precisione il mirino telesco-

pico nonché il materiale e il colore della cinghia, e perché

avesse fatto una dichiarazione giurata quando, secondo

la teoria insistentemente sostenuta dalla Commissione, non

poteva conoscere i particolari sui quali depose (quindi ap-

pare evidente che l’arma fosse già dedotta… o meglio già 

identificata attraverso…).

 

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Potremmo pensare che Weitzam, un poliziotto di Dallas,

fosse uomo di limitate conoscenze e di modesta istruzione,

forse addirittura poco abituato a maneggiare armi e… ine-

sperto nel loro uso.

Ma mettete un momento da parte il Rapporto e esaminate il

volume VII che contiene la sua testimonianza. Vi si legge che

Weitzman è un laureato, e per di più un laureato in ingegne-

ria.

Ha posseduto e diretto una fabbrica di confezioni per signo-

ra e più tardi è stato direttore generale di una società che ge-

stiva negozi in diversi stati.

Prima ancora era stato per quindici anni supervisore di 26

negozi. Si può di conseguenza presumere che egli conosca

il significato della responsabilità individuale e dei documen-

ti legali.


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S’intende anche di fucili e ha avuto modo, come egli stesso

ha detto, ‘di familiarizzarmi abbastanza con le armi’ perché

‘per qualche tempo mi sono anche occupato di articoli spor-

tivi’.

L’avvocato della Commissione avrebbe dovuto mostrargli

il Mannlicher-Carcano e chiedergli se era quella l’arma da

lui scoperta al quinto piano, ma Weitzman non fu autoriz-

zato a esaminare il presunto fucile dell’omicida.

Uno dei fatti più strani di questa indagine è che la Commis-

sione abbia permesso a me di prendere in mano il Carcano

e abbia impedito a Weitzman di dargli anche soltanto un’-

occhiata.

 

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L’avvocato gli mostrò tre fotografie, che però ritraevano il

luogo dove era stata trovata l’arma e non l’arma stessa (in 

pratica e a tutti gli effetti, Weitzman vedeva il luogo, ma

non doveva riconoscere…).

Weitzman testimoniò di essere rimasto accanto al fucile

finché il capitano Fritz non ne ebbe estratto il proiettile ine-

sploso. Oltre a quella inclusa nella dichiarazione alla poli-

zia, egli fornì una seconda descrizione del fucile agli agen-

ti dell’FBI e disse alla Commissione di aver loro descritto l’-

arma come ‘un fucile color blu metallico… la parte posterio-

re dell’otturatore era evidentemente consunta….. quercia

marrone scuro…. legno ruvido’.

Si può forse, dopo aver dato un’occhiata a un fucile, deter-

minare il colore, nonché il tipo e la qualità del legno del

calcio, ma non accorgersi che ‘la parte posteriore dell’ottu-

ratore era evidentemente consunta’ occorre qualcosa di più

di un’occhiata.

Inoltre, nella sua dichiarazione Weitzman giurò che il fuci-

le aveva un mirino telescopico di 4/18.

Il Rapporto afferma che Weitzman, dopo ‘poco più che un’-

occhiata’ pensò che il fucile ‘potesse essere un Mauser 7.65’

ma non rivela che aveva fatto una dichiarazione giurata nel-

la quale lo descriveva nei minuti particolari all’interno del…..

………..

(M. Lane, L’America ricorre in appello)







 

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MAUSER 7.65 (22)ultima modifica: 2013-06-15T00:00:00+02:00da giuliano106
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