I BENEFICI DELLA BIODIVERSITA’ DELLE PIANTE (40)

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Nutrimento dai ‘fotoni’ (1) &

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A colpo d’occhio, le patate selvatiche non sembrano un granché:

sono piante dal fusto sottile, dall’aspetto alquanto stentato, che

nascondono sottoterra tuberi piccoli. Eppure queste piante so-

no alleati fondamentali dell’uomo nella lotta alla peronospora,

un fungo che attacca le patate.

Intorno al 1840 la peronospora invase e devastò i campi di pata-

te dell’Irlanda, provocando la terribile carestia che costò la vita

a più di un milione di persone. Nel nostro secolo la malattia è

stata ampiamente arginata attraverso i fungicidi, ma dalla me-

tà degli anni 80 i coltivatori hanno ricominciato a denunciare

episodi di peronospora resistente ai fungicidi.

Negli anni 90 questi nuovi ceppi virulenti hanno distrutto il 15%

dei raccolti di patate di tutto il mondo, con una perdita di pro-

dotto pari a 3,25 miliardi di dollari; in alcune regioni, come gli

altipiani della Tanzania, le perdite causate dal fungo hanno

sfiorato il 100%.

Fortunatamente gli scienziati hanno scoperto che le patate tradi-

zionalmente coltivate sulle Ande e le corrispondenti specie sel-

vatiche sviluppano resistenza ai nuovi ceppi di peronospora,

tanto che oggi c’è la speranza di ristabilire la produzione mon-

diale di patate. 

Le patate selvatiche sono una dimostrazione dei benefici che

l’uomo trae dalla diversità biologica sulla terra.

La biodiversità vegetale è probabilmente la maggiore risorsa

che il genere umano ha avuto a disposizione dalla natura du-

rante tutto il suo sviluppo culturale.

Ad oggi gli scienziati hanno catalogato più di 250.000 specie                               

di muschi, felci, conifere e piante da fiore e si calcola che po-

trebbero esserci oltre 50.000 specie non ancora documentate, 

soprattutto nelle remote e quasi sconosciute foreste tropicali.

Solo all’interno, delle circa 100 specie coltivate che forniscono

la maggior parte dell’alimentazione mondiale, gli agricoltori

tradizionali hanno selezionato e sviluppato centinaia di mi-

gliaia di differenti varietà generiche.

In questo secolo, gli ibridatori specializzati hanno utilizzato

questo ricco patrimonio generico per creare la varietà di col-

ture ad alto rendimento che hanno reso possibile l’enorme

produttività dell’agricoltura moderna.

La diversità della flora fornisce anche oli, lattici, gomme, fi-

bre, tinture, essenze e altri prodotti utilizzati nelle lavorazio-

ni industriali e che usiamo nella nostra vita quotidiana. Sia

che apparteniamo al 20% di persone che quando si sente ma-

le ha a disposizione una boccetta di pillole, sia che facciamo

parte dell’80% che consulta un guaritore, una parte consisten-

te dei nostri farmaci deriva da composti chimici prodotti da

piante. 

Eppure, più intensivamente usiamo la biodiversità, più met-

tiamo in pericolo – a lungo termine – il suo stesso futuro. L’at-

tività umana sulla Terra è diventata talmente invasiva da mi-

nacciare le radici stesse della biodiversità vegetale, perden-

do per sempre ceppi genetici, specie e perfino intere comu-

nità di specie.

E’ come se il genere umano stesse dipingendo un quadro del

prossimo millennio con una gamma di colori sempre più esi-

gua: ci sarà ancora il VERDE, ma le sue tonalità saranno sem-

pre più uniformi e monocrome.

L’intervento umano ha certamente prodotto benefici, poiché la

società produce più cibo rispetto al passato e chi è in grado di

acquistarlo è in grado di raggiungere standard di vita inimma-

ginabile dalle generazioni precedenti.

Tuttavia il prezzo che la biodiversità e la salute ecologica del

nostro pianeta stanno pagando per queste conquiste getta un’-

ombra sul futuro dei paesi che in questo secolo hanno intra-

preso questo percorso di sviluppo.

Se non vogliamo che la nostra sia una civiltà a breve termine,

dobbiamo difendere la BIODIVERSITA’. Anche se l’estinzio-

ne è una parte naturale dell’evoluzione, normalmente ne co-

stituisce un evento raro: l’andamento naturale dell’estinzio-

ne è valutata in circa 1-10 specie all’anno.

Gli scienziati calcolano invece che in questo secolo i ritmi di

estinzione siano aumentati fino a raggiungere almeno le 1000

specie all’anno, il che indica che stiamo vivendo un periodo di

estinzione di massa: UNO SCONVOLGIMENTO DELLA DI-

VERSITA’ E DELLA COMPOSIZIONE DELLA VITA SULLA

TERRA. 

(Worldwatch Institute)

(Prosegue…)

 

 

 

 

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I BENEFICI DELLA BIODIVERSITA’ DELLE PIANTE (40)ultima modifica: 2013-12-21T15:00:00+01:00da giuliano106
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