REFERTI MEDICI

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Dovremo ora discutere per                                          898789.jpg 

quanto possibile queste

ferite nei loro particolari.

E’ un argomento senza

dubbio spiacevole ma

essenziale per scoprire

la verità sull’assassinio:

la natura delle ferite

ci aiuterà a determinare

la FONTE DEGLI

SPARI.

I medici che esaminarono

il presidente a Dallas il

22 novembre constatarono

due ferite: una piccola alla gola e una grande nella parte posteriore

del cranio.

Parleremo prima della ferita alla gola.

Il presidente, al momento del primo sparo, stava guardando verso

la collina che aveva di fronte e leggermente sulla destra.

Se il proiettile che lo colpì fosse partito dalla collinetta, la ferita sa-

rebbe stata necessariamente una FERITA D’ENTRATA; se invece il

proiettile fosse partito dal Deposito dei libri, cioè da dietro la berli-

na, sarebbe stata una FERITA D’USCITA. 

Il dottor Charles Carrico, il primo che si sia occupato del presidente

ferito nella sala d’emergenza NUMERO UNO, compilò e firmò nel

pomeriggio del 22 novembre, un rapporto nel quale si diceva che la

ferita alla gola era una ferita d’entrata.

La polizia locale e federale, di fronte alle testimonianze dei medici

dalle quali risultava che il presidente era stato colpito di fronte, tro-

varono difficile insistere nella loro teoria. Se come sosteneva la poli-

zia, Oswald fosse stato l’assassino e si fosse trovato al quinto piano

del Deposito dei libri, non avrebbe potuto sparare il colpo che provo-

cò la ferita alla gola.

Il 29 novembre 1963 ‘Life’ pubblicò fotografie tratte da un film nelle

quali si vedeva il presidente nel momento in cui veniva colpito. Que-

ste fotografie dimostravano che  quando il primo proiettile gli entrò

nella gola la sua berlina aveva ormai superato il  Deposito dei libri

e lui stesso non si era voltato a guardare indietro ma teneva gli occhi

rivolti verso destra e di fronte a sé.

Era una prova indiscutibile.

Perché allora la polizia federale avallò una teoria indifendibile?

E perché ‘Life’ la pubblicò?

Le spiegazioni della ferita alla gola, già circoscritte dalla pubblica-

zione indiscriminata  delle scoperte della polizia e dei medici, lo

divennero ancora più dopo la pubblicazione dei fotogrammi di quel

film.

A questo punto sembra che la polizia si sia trovata nella necessità di

scegliere una di queste tre soluzioni:

1) Oswald aveva un complice. Il presidente era stato colpito da un al-

tro assassino appostato di fronte alla berlina.

2) Oswald non era nel Deposito dei libri ma sulla collinetta.

3) La ferita d’entrata era in realtà una ferita d’uscita.

Ognuna di queste soluzioni sarebbe stata difficilmente conciliabile

con le dichiarazioni fatte in precedenza dal governo. Ma poiché le

prime due, in quanto collocavano Oswald in un punto che non era la

finestra del Deposito dei libri o gli supponevano un complice, smenti-

vano completamente i preconcetti della Commissione, divenne quasi

inevitabile scegliere la terza. 

La Commissione si dice convinta che la ferita alla gola, ritenuta in ori-

gine una ferita d’entrata, fosse in realtà una ferita d’uscita. E poiché i

medici del Parkland avevano sostenuto pubblicamente tutto il contra-

rio, i membri della Commissione hanno dovuto puntare soprattutto

sui medici militari che avevano eseguito l’autopsia. Ma anche così il

loro compito non è stato facile. Poiché all’ospedale Parkland il dottor

Perry aveva eseguito una tracheotomia, alterando quindi la ferita, il

capitano di fregata Humes, che aveva condotto l’autopsia, non aveva

potuto determinare la natura della ferita alla gola.

Egli disse alla Commissione:

“Vedendo la ferita ho avuto l’impressione che fosse una ferita da tra-

cheotomia, del tipo di quelle che vengono frequentemente inflitte dai

chirurghi a pazienti che provano difficoltà nella respirazione per dar

loro modo di assorbire aria più facilmente….Parlandomi di quella fe-

rita al collo, il dottor Perry mi disse che, prima che lui l’allargasse per

fare la tracheotomia, aveva un diametro di pochi millimetri.

Naturalmente quando la vedemmo noi era notevolmente più grande

e non era più tanto ovvio che si trattasse di una ferita da proiettile”. 

Benché tutti i medici che avevano visto la ferita alla gola prima del-

la tracheotomia e avevano espresso immediatamente un’opinione si

fossero trovati d’accordo nel definirla una ferita d’entrata, la Com-

missione conclude:

” Immediatamente dopo l’assassinio molti giunsero a conclusioni er-

ronee sulla provenienza dei colpi, determinate dalle dichiarazioni del

dottor Perry alla stampa….Il dottor Perry affermò soltanto che era pos-

sibile che la ferita al collo fosse una ferita d’entrata”.  

Un altro fatto imbarazzante è che nessuno dei medici che esaminaro-

rono il presidente a Dallas abbia notato sulla sua nuca quel ‘foro più

piccolo’ che, secondo la Commissione, sarebbe stato il punto di entra-

ta.

‘Wound Ballistics’ compilato dal                                      hargis2.jpg

servizio medico dell’esercito degli

Stati Uniti, aiuta a spiegare come

ciò possa essere accaduto.

Fa cioè osservare che la cavità

cerebrale contiene tessuto in 

massima parte liquido e che

un proiettile che penetri nel

cranio, oltre a provocare una

grande distruzione del tessuto,

suscita una serie di onde esplosive

che possono a loro volta determinare

un’esplosione tale da distruggere gran parte del cranio compresa

l’area che circonda il punto d’entrata. Benché otto medici non sia-

no riusciti a individuare un foro più piccolo, e benché un testo di

medicina pubblicato dal governo, affermi che questo foro non è

sempre visibile, la Commissione si è sentita evidentemente costret-

ta per rafforzare la propria posizione a insistere sull’esistenza di

questa ferita d’entrata. 

Il dottor Clark disse di avere ‘esaminato la ferita alla nuca del pre-

sidente. Era una ferita alla parte posteriore destra grande e aperta

con tessuto cerebrale e del cervelletto danneggiato e scoperto’.

Ma non parlò di un foro più piccolo nella nuca del presidente. 

DOMANDA: Lei ha descritto la grande ferita al capo del presiden-

te dalla quale fuoriusciva il cervello.

Ha notato altri fori o ferite sulla sua testa?

DOTTOR CLARK: No, signore, non ho notato nulla. 

Il dottor Perry dichiarò a un rappresentante della Commissione di

non aver ‘visto altre ferite se non quella di cui le ho parlato, che era

una grande ferita lacerante dell’area occipito-parietale destra, non

ho però fatto un esame minuzioso del cranio’.

DOMANDA: Ha notato un foro da proiettile sotto la grande area

aperta?

DOTTOR PERRY: No, non l’ho notato. 

Questi otto medici hanno esaminato l’area occipitale-parietale destra,

e HANNO DICHIARATO DI NON AVER VISTO IL FORO DA PALLOT-

TOLA CHE SECONDO LA COMMISSIONE CI SAREBBE DOVUTO ES-

SERE!

(Mark Lane, L’America ricorre in appello)


 

 

 
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REFERTI MEDICIultima modifica: 2012-11-25T03:00:00+01:00da giuliano106
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