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Ma da dove veniva quella parola così inconsueta?
Un’ipotesi per così dire dotta, e quindi altamente impro-
babile, la fa discendere da ‘jas’, un termine che alla fine
del Cinquecento nei vocabolari inglesi col significato di
‘chass’ o ‘chase’, caccia, inseguimento.
Un’altra suppone che si tratti di una corruzione della
parola ‘jasm’, che indica energia, oppure di ‘chasse’, un
ballo condannato dai puritani che, per i creoli, era anche
diventato ‘chasse-beau’, una forma di lotta: da qui avreb-
be preso il soprannome di ‘Jasbo’ un ballerino e cantante
di ‘mistrel’: e quindi da lui potrebbe derivare il termine
‘jazz’.
Altra supposizione: ‘jaser’, verbo francese che sta per
chiacchierare. L’idea non tiene però conto della pronun-
cia creola che non scivola sulla ‘j’, ma al contrario la
indurisce in una ‘i’.
E ancora, esisteva un gioco coi dadi, il crap, durante il
quale i giocatori si incitavano a vicenda con vigorosi
‘jazz-it’.
Infine, nelle case di tolleranza era diffusa una parola scon-
cia, ‘jass’, con la quale si incitavano i clienti a ballare nel-
le sale dove suonavano i pianisti, oppure nelle camere
da letto dove le danze erano di un genere diverso.
….Abbiamo soltanto una certezza: il 6 marzo 1913, sul
‘Bulletin di San Francisco’, un certo T.E. Gleeson, parlan-
do di musica sincopata, adoperò per primo la parola….
‘jazz’, che fino agli anni Venti fu scritta in ugual misura
con due ‘s’ o con due ‘z’……finali.