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accompagnarono la caduta della
civiltà azteca colpirono a lungo la
fantasia degli Europei.
Certo, il caso di un’intera nazione
che si sottomette ad un manipolo di
disperati soldati spagnoli è un evento
drammatico che trova pochi RISCONTRI
NEI NOSTRI ANNALI.
Eppure, data la ferma tattica militare di
Cortés, il collasso delle tribù azteche era
inevitabile. Le condizioni psicologiche
inerenti al loro tipo di cultura india non
potevano contrastare la tecnica di guerra
europea più di quanto fecero le varie
civiltà che, in ogni continente del globo,
divennero colonie dell’Europa.
Nella storia di tutti i popoli esistono età
in cui la volontà nazionale sembra disgregarsi
di fronte a fattori intangibili, per se stessi
insignificanti.
Gli studiosi di cose militari conoscono bene
queste sconfitte improvvise, che provano in
questo caso specifico, la codardia dei vincitori,
ma anche la feroce forza d’animo di coloro che
precedentemente sostennero senza cedere
successive disfatte.
La guerra degli Aztechi contro i Conquistatori
spagnoli è un esempio di tale paralisi del morale
nazionale seguita da una difesa condotta con il
coraggio tipico di chi si sente abbandonato dai
propri dèi.
La guerra azteca era altamente cerimoniale e
veniva combattuta con uno spirito assai diverso
dal calcolato realismo della lotta europea.
L’equipaggiamento ‘tecnico’ degli indi non
rispondeva alle esigenze d’una guerra condotta
secondo termini di ‘pratica’ militare europea.
La disparità fu la soluzione della disfatta.
Seguì in rapida successione una serie di
fenomeni, ciascuno con il suo presagio di
prossime calamità.
Per tutto l’anno si vide a MEZZANOTTE una
colonna di fuoco; due templi andarono distrutti,
uno per un incendio improvviso, l’altro per un
fulmine non seguito dal tuono.
Apparve di giorno UNA COMETA ed improvvise
onde emersero nel lago di Texcoco.
Sesto segno fu una voce di donna che urlava:
” Figli miei, siamo perduti!”.
Comparvero mostri, che furono portati davanti
al capo e scomparvero appena egli li ebbe visti.
Questi episodi per quanto possano sembrarci
assurdi, debbono aver fatto un’impressione
catastrofica sulla popolazione della Valle di
Di conseguenza, la sensibilità popolare fu
particolarmente ricettiva alle voci del SUD-
EST, che parlavano di MOSTRI A QUATTRO
ZAMPE CON CORPI UMANI USCENTI
DAL DORSO.
Gli stranieri per quanto possa SEMBRARE
PARADOSSALE erano esseri umani: infatti,
potevano essere feriti e uccisi.
Avevano armi nuove e strane, rumorose e
letali: infatti, i cannoni, i moschetti, le balestre
e le spade di acciaio erano sconosciuti agli
Aztechi.
La forza bellica faceva sentire il principio
della sua politica.
(Natural Hstory 1937)