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Ancora più chiaramente Archita nel suo libro ‘Sull’intelletto e la sensazione’
distingue i criteri di conoscenza degli enti e presenta quello proprio delle
matematiche con queste parole: ” In noi stessi, egli dice, in rapporto alla
nostra anima, ci sono quattro tipi di conoscenza: intelletto, scienza, opinione
e sensazione; due di essi, intelletto e sensazione, stanno all’inizio del ragionamento,
gli altri due, scienza e opinione, al termine del ragionamento; il simile
conosce sempre il simile.
E’ chiaro dunque che il nostro intelletto è facoltà conoscitiva degli intelligibili,
la scienza lo è degli scibili, l’opinione degli opinabili, il senso dei sensibili.
E’ per questo, dunque, che la ragione deve passare dai sensibili agli opinabili,
dagli opinabili agli scibili, e da questi ultimi agli intelligibili: una volta che
queste cose sono accordate fra loro, con esse è possibile contemplare la
verità”.
(Giamblico, Matematica comune)