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Come il saggio, anche lo gnostico crede che tutto sia
retto da una Fatalità inflessibile alle dipendenze de-
gli astri eterni.
Ma dove il saggio coglie un ordine in cui le singole
dissonanze si fondono nell’armonia del Tutto, lo gno-
stico vede un disordine radicale, assoluto.
Il mondo, ivi compresi gli astri, è tutto cattivo, è la
pienezza, il pleroma del male. Il contrasto è molto
suggestivo: mette in piena luce due diversi tipi di a-
nime.
Per quanto la scienza pura sia in declino sin dall’Ac-
cademia e dal Liceo, il saggio resta un sapiente, vale
a dire che apprezza soprattutto la considerazione del-
le leggi dell’immutabile.
Pertanto, la pietà del saggio ha attinenza con l’univer-
sale. Non s’interessa alla sorte dell’individuo in quan-
to tale, ma a quello dell’insieme.
L’individuo cambia e muore per fare posto ad altri in-
dividui: soltanto il mondo dura, senza mutamenti, sem-
pre.
Lo gnostico non si preoccupa del mondo: la sua unica
preoccupazione è la sorte dell’individuo e innanzi tutto
della propria persona. La scienza disinteressata gli sem-
bra futile, ne proclama la vanità.
Nulla conta al di fuori della salvezza dell’anima, della
propria anima. Pertanto, la sua religione è personale, il
suo Dio è una persona.
Unirsi eternamente a tale persona dopo la morte è la mè-
ta. Poiché invece quaggiù l’individuo soffre tutto è catti-
vo.
Lo gnostico non si domanda, come invece fa il saggio, se
tale disordine parziale non trovi la sua ragion d’essere in
un ordine totale, che egli non scorge: per lui, poiché l’uo-
mo è infelice e cattivo, il male è ovunque; questo male è
veramente cosmico, appartiene all’esistenza e all’essen-
za del mondo, giacché sono gli astri stessi che impongo-
no all’anima umana la decadenza e i vizi.
In breve, il saggio che tiene presente il Tutto è volonta-
riamente ottimista, lo gnostico che prende in considera-
zione soltanto la condizione degli uomini e in primo
luogo la propria, è per natura pessimista.
Se il mondo è cattivo, e se gli astri e il cielo stellato so-
no davvero le cause originarie di questo male universa-
le, per trovare Dio bisogna andare al di là del cielo, al
di sopra di esso…