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‘ Cosa videro mai gli antichi stregoni per arrivare a
concludere che la percezione avviene nel punto di
unione?’.
Volli sapere.
Don Juan mi spiegò che, per prima cosa, loro avevano
visto che solo un numero molto limitato dei milioni di
filamenti dell’energia luminosa dell’universo che attra-
versano tutto l’uovo luminoso passano direttamente
nel punto di unione, come era in fondo prevedibile vi-
ste le sue dimensioni ridotte rispetto al resto.
Inoltre, videro che un’ulteriore luminiscenza sferica,
appena più grande del punto di unione, gli fa sempre
da alone, intensificando moltissimo lo splendore dei
filamenti che attraversano direttamente quella lumi-
nosità.
Infine, videro due cose.
La prima, che i punti di unione degli esseri umani
possono spostarsi da soli da dove sono sistemati di
solito.
La seconda, che quando il punto di unione è nella
posizione abituale, la percezione e la consapevolez-
za sembrano normali, a giudicare dal comportamen-
to dei soggetti osservati.
Ma quando i punti di unione e le sfere di luminosità
che li circondano sono in una posizione diversa da
quella abituale, l’insolito comportamento sembra
comprovare che la loro consapevolezza è diversa, e
che la percezione non avviene più nel modo a loro
familiare.
La conclusione cui erano pervenuti gli antichi stre-
goni era che a un maggiore spostamento dal punto
di unione dalla sua posizione abituale corrisponde-
va un comportamento più insolito e, chiaramente,
anche consapevolezza e percezione erano fuori dal-
la norma.
“Nota che quando parlo di ‘vedere’, dico sempre
‘sembrano’ o ‘appaiono’ mi avvertì don Juan.
(Il metodo della somma sui cammini non si applica
solo a questa situazione specifica, ma ha valenza ge-
nerale. Se per la fisica classica il presente ha un pas-
sato univoco, le funzioni d’onda della meccanica
quantistica allargano i confini della storia: nella
formulazione di Feynman il presente osservato
rappresenta un’amalgama, una sorta di media di
tutti i possibili passati compatibili con quanto ora
osserviamo. B. Greene)
(C. Castaneda, L’arte di sognare)