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Gente di passaggio: contro la politica di ‘Giulio’ &
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Santo cielo, ci può essere una
felicità maggiore di quella
posseduta da quel tipo di
uomini che vengono comune-
mente chiamati matti, sciocchi,
pazzi e bietoloni, nomi
bellissimi, secondo me?
Dirò qualcosa di sciocco ed assurdo a prima vista, e tuttavia di
straordinariamente vero.
Anzitutto non hanno paura della morte: per Giove, non è un
guaio da niente!
Non hanno il tormento della coscienza.
Non vengono spaventati dalle storie dell’inferno.
Non sono atterriti da spettri e fantasmi, non sono torturati dalla
paura dei mali imminenti, la speranza di futuri beni non li di-
strae.
Insomma non vengono straziati dalle migliaia di preoccupazio-
ni cui va soggetta questa vita.
Non provano vergogna, non pudore, non cercano il successo, non
provano ostilità né amore. Infine se si avvicinano ancora un po’ al-
la mancanza d’intelligenza dei bruti non commettono neppure pec-
cato, ci garantiscono i teologi.
A questo punto vorrei mi facessi il piacere di riflettere, demente
di un saggio, da quante angosce di ogni tipo notte e giorno venga
tormentato il tuo animo, vorrei che tu facessi un mucchio di tutti i
fastidi della tua vita: allora finalmente capirai a quanti mali ho sot-
tratto i miei folli.
Aggiungi, poi, che non sono soltanto loro stessi sempre di buon
umore, giocano, canterellano, ridono, ma anche sono oggetto di
piacere, di gioco, di scherzo e di riso per tutti gli altri, a chiun-
que: ed è come se gli dèi, nella loro indulgenza, li avessero do-
nati agli uomini con lo scopo preciso di rasserenare la tetraggi-
ne della loro vita.