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Sua figlia avrà un ferro da calza immagino?
– Non lavora a maglia.
– Allora dovrà comprarne uno.
Preferibilmente di plastica. L’acciaio lascia a volte un segno.
– Un segno dove?
– Sulle buste che aprirà.
– Perché dovrei voler aprire buste, in nome del cielo?
– Potrebbe presentarsi la necessità di esaminare la corrispondenza
del dottor Hasselbacher.
Naturalmente, lei dovrà trovarsi un suo agente nell’ufficio
postale.
– Mi rifiuto nel modo più assoluto…
– Non faccia il difficile.
Mi sto facendo mandare da Londra i precedenti del dottore.
Prenderemo una decisione sulla sua corrispondenza dopo
averli letti.
Con un buon compenso…se dovesse rimanere senza
inchiostro,adoperi sterco di uccelli…o sto correndo
troppo?
– Non ho detto neppure se sono disposto…
– Londra è daccordo su 150 dollari al mese, più altri
150 dollari di spese…queste ultime dovrà giustificarle,
naturalmente.
Compensi ai sub-agenti, e così via.
Qualsiasi spesa che superi tale somma dovrà essere autorizzato
volta per volta.
-Lei sta correndo davvero troppo.
– Esenti dalle tasse sul reddito, sa, disse Hawthorne, e strizzò
l’occhio malizioso. La strizzatina d’occhio, chissà perché, non si
armonizzò con il monogramma regale.
– Deve darmi tempo…
– Il suo numero di codice è 59200 sbarra 5.
Con orgoglio, aggiunse : – Naturalmente, il mio è 59200.
Lei numererà i suoi sub-agenti 59200 sbarra 5 sbarra 1 e
così via. E’ chiaro?
– Non vedo proprio in che modo potrei esserle utile.
– Lei è inglese, vero?, domandò Hawthorne in tono brusco.
– Naturalmente che sono inglese.
– E si rifiuta di servire il suo Paese?
– Non ho detto questo. Ma gli aspirapolvere assorbono quasi
tutto il mio tempo.
– Sono un ottimo paravento, disse Hawthorne. Un’ottima idea.
La sua professione ha un che di molto naturale.
– Ma è naturale.
– Ora se non le dispiace, disse Hawthorne con fermezza
dobbiamo accuparci ….
(G. Greene, Il nostro agente all’Avana)