L’INGLESE DETTO 7 E IL TEDESCO 8 (1)

Prosegue in:

L’inglese detto 7 (2)

 

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-Hai mai sentito parlare di un libro codice?

– A essere sincero…no.

-Tra un momento le insegnerò il modo di adoperarlo.          

Una copia la tengo io.

Per comunicare con me, lei non dovrà fare altro che indicare

le pagine e la riga alle quali incomincia la comunicazione

in codice.

Naturalmente non è poi così difficile decifrarlo, ma lo è

abbastanza per i semplici Hasselbacher.

– Vorrei che lei si togliesse dalla testa il dottor Hasselbacher.

– Quando avremo organizzato il suo ufficio qui con sufficienti

misure di sicurezza….una cassaforte a combinazione, un

apparecchio radio, personale capace, tutti i trucchi del mestiere,

 allora naturalmente potremmo rinunciare a un codice primitivo

come questo; eppure eccezion fatta per un espero criptologo, è    

maledettamente difficile decifrarlo senza conoscere il titolo e

l’edizione del libro.

-Perché ha scelto il Lamb?

– E’ stato il solo volume del quale abbia potuto trovare

due copie, eccetto ‘La capanna dello zio Tom’.

Avevo fretta e dovevo acquistare qualcosa nella libreria di

Kingston, prima di partire. Oh, c’era anche un altro libro

intitolato ‘La lampada accesa : manuale di preghiere serali’,

ma mi sono detto che sarebbe potuto essere un po’ vistoso

 sui suoi scaffali, qualora lei non fosse stato religioso.

– Non lo sono.

– Le ho portato anche un po’ di inchiostro.

– Ce l’ha un bollitore elettrico?

– Si perché?

– Per aprire le lettere.

Desideriamo che i nostri agenti siano attrezzati in vista

di qualsiasi situazione di emergenza.

– L’inchiostro a che cosa serve?

A casa ne ho in abbondanza di inchiostro.

– E’ inchiostro invisibile, naturalmente.

Nell’eventualità che dovesse spedire qualcosa con

la posta ordinaria.

(G. Greene, Il nostro agente all’Avana)

 

 

 

 

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L’INGLESE DETTO 7 E IL TEDESCO 8 (1)ultima modifica: 2014-03-12T06:07:00+01:00da giuliano106
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