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Uscendo di casa, sospiro
la campagna e la solitudine…
Non vedo che l’avversione
sul viso degli uomini
….e la natura mi sorride sempre…(ottava passeggiata)
Se si prende in esame in che maniera aumentino i bisogni di
uno Stato, ci si renderà conto che spesso ciò avviene più o
meno nella stessa maniera in cui avviene per i privati, più
per un incremento di desideri inutili che una vera necessità
e che spesso la spesa non viene aumentata che per avere un
pretesto per aumentare le entrate, cosicché lo Stato finirebbe
talvolta col guadagnarci se rinunziasse all’esser ricco, e que-
sta apparente ricchezza gli è in fondo più onerosa di quanto
non sarebbe la stessa povertà.
E’ vero che si può sperare di tenere i popoli in uno stato di
più stretta dipendenza, dandogli con una mano ciò che gli
è stato preso con l’altra; e tale è stata la politica utilizzata
da Giuseppe cogli Egiziani; ma questo è un vano sofisma,
tanto più dannoso per lo Stato in quanto il denaro non rien-
tra più attraverso le stesse mani da cui è uscito, e con princi-
pi del genere non si fa che arricchire fannulloni di uomini
utili.
Il piacere della conquista è una delle cause più evidenti e
più pericolose di questo incremento. Questo piacere, spes-
so generato da un’ambizione di specie differente da quella
che pare preannunciare, non è sempre ciò che sembra esse-
re, e il suo vero movente non è tanto il desiderio apparen-
te di ingrandire la nazione quanto quello nascosto di au-
mentare all’interno il potere dei capi, coll’ausilio di trup-
pe potenziate e approfittando del diversivo offerto dagli
obiettivi guerreschi nelle menti dei cittadini.
Se c’è un punto, almeno, su cui non vi sono dubbi, è che
non c’è niente di così miserabile e oppresso dei popoli
conquistatori e che i loro successi non fanno che aumen-
tare la loro miseria: quand’anche non ce l’insegnasse la
storia, la ragione stessa sarebbe in grado di dimostrarci
che più uno Stato è grande e più le spese diventano in
proporzione forti e onerose; perché è necessario che tut-
te le province forniscano il loro contributo alle spese del-
l’amminastrazione generale e che ognuna, oltre a questo,
faccia per la propria una spesa pari a quella che dovreb-
be sostenere se fosse indipendente.
A ciò va aggiunto che tutte le fortune vengono acquisite
in un luogo e consumate in un altro; e ciò rompe assai
presto l’equilibrio tra prodotto e consumo e impoverisce
molti paesi per arricchire una sola città.
Altro motivo di aumento delle necessità pubbliche che è
collegato al precedente: a un certo momento si può arri-
vare al punto che i cittadini, non sentendosi più interes-
sati alla causa comune, porrebbero fine al loro ruolo di
difensori della patria e in cui i magistrati preferirebbero
comandare a mercenari piuttosto che a uomini liberi, non
foss’altro che per utilizzare a tempo e luogo i primi per
assoggettare meglio gli altri.
(J.J. Rousseau, Discorso sull’economia politica)