IL PIONIERE (6)

Precedente capitolo:

il pioniere: M. Houston (5)

Prosegue in:

il pioniere (7) &

il pioniere (8) &

il pioniere (9) &

il pioniere (10)

Foto del blog:

il pioniere (2) &

il pioniere (3)

Da:

i miei libri

 

 

indiani (2)

 

 

 

 

 

 

 

 

D. E’ VERO CHE LA VALLE DEL MISSISSIPPI CONSERVA

LE TRACCE DEL PASSAGGIO D’UNA RAZZA PIU’ CIVI-

LIZZATA DI QUELLA CHE VI ABITA ORA?

R. Mi sono spesso imbattuto in fortificazioni che testimoni-

ano in modo evidente l’esistenza di un popolo arrivato a un

grado abbastanza elevato di civiltà. Da dove è venuto que-

sto popolo? Come è scomparso? E’ un mistero. Ma non si

può mettere in dubbio che sia esistito e niente ci induce a

credere che gli Indiani siano i loro ultimi discendenti.

L’ipotesi più probabile è che si tratti di Messicani venuti

un tempo a stabilirsi nella valle del Mississippi.

D. POTETE DARMI INFORMAZIONI SUL COMPORTA-

MENTO DEL GOVERNO AMERICANO VERSO LE TRI-

BU’ INDIANE?

R. Sì, non mi è difficile. Vi erano e vi sono ancora nell’inter-

no degli Stati Uniti del Sud numerose nazioni indiane semi-

civilizzate la cui posizione rispetto ai governatori di tali Sta-

ti risulta equivoca e ritarda lo sviluppo che questa parte del-

lo Stato potrebbe raggiungere. Di conseguenza il Congresso,

nell’interesse sia degli Stati del Sud sia degli Indiani stessi, ha

concepito il progetto di spostarli tutti, previo il loro consenso,

in una zona che rimanesse sempre un paese essenzialmente

indiano. Ha scelto la parte superiore del distretto dell’Arkan-

sas; il territorio che deve essere abitato dalle nazioni indiane

comincia da una linea immaginaria che potete segnare sulla

carta dalla Louisiana al Missouri e si estende fino alla fronti-

era del Messico e alle vaste praterie abitate dalle orde erranti

degli Osagi. Gli Stati Uniti si sono impegnati con giuramenti

solenni a non vendere mai le terre comprese entro questi limi-

ti e a non permettere alla popolazione bianca d’introdurvisi

in nessun modo. Nel territorio si trovano già 10000 Indiani;

penso che col tempo ve ne saranno circa 50000, il paese è sa-

lubre e la terra estremamente fertile.

D. PENSATE CHE QUESTO MEZZO IMPEDIRA’ ALLA RAZ-

ZA INDIANA L’ESINZIONE CHE SEMBRA MINACCIARLA?

NON CREDETE CHE SI TRATTI D’UNA SITUAZIONE PROV-

VISORIA E CHE GLI INDIANI SARANNO PRESTO COSTRET-

TI A RITIRARSI?

R. No, credo che le nazioni indiane del Sud troveranno là

un rifugio e che si civilizzeranno se il governo vorrà prender-

si la pena d’incoraggiarli in questo senso. Notate che la posi-

zione isolata nella quale verranno a trovarsi le nazioni indi-

ane permetterà di prendere efficaci misure per impedire che

si introducano liquori forti. L’acquavite è la causa maggiore

della distruzione degli aborigeni americani.

D. MA NON TEMETE CHE QUESTE NAZIONI ESTRANEE

L’UNA ALL’ALTRA SI SCATENINO IN UNA GUERRA CON-

TINUA?

R. Gli Stati Uniti occupano in mezzo a loro una posizione

che può impedirglielo.

D. CREDE DUNQUE ALLA POSSIBILITA’ DI SALVARE GLI

INDIANI?

R. Sì, senza dubbio. Venticinque anni di un’abile condotta

governativa riuscirebbe a ottenere un simile risultato. Nu-

merose nazioni del Sud sono già in parte civilizzate.

(Alexis De Tocqueville, Viaggio negli Stati Uniti)

 

 

 

 

 

 

indiani (2)

 

IL PIONIERE (6)ultima modifica: 2013-03-07T00:00:00+01:00da giuliano106
Reposta per primo quest’articolo