NOI ASCOLTAVAMO DJANGO

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noi ascoltavamo django (non li abbiamo uditi)








DJANGO REINHARDT: ‘genio istintivo’, ‘chitarra fatta uomo’,

‘poteri soprannaturali venuti dal passato’, ‘anima primitiva

marcata dal sigillo divino’, tali sono le formule che tornano

più frequentemente a suo riguardo!

Come se si negasse al grand manouche (come lo si nega ancor

oggi ai suoi fratelli di razza) la facoltà di darsi uno scopo e di

costringersi a uno sforzo intenso per raggiungerlo. 

Inadatto a ogni lavoro individuale e a ogni progetto collettivo,

l’immagine dello zingaro indolente e irresponsabile resta viva

nella nostra società (i nazisti pensarono e peggio eseguirono in

uno dei loro deliri di sopprimerli in massa, nota dell’autore del

blog).

Non c’è niente di più falso.

L’abbiamo visto con Django Reinhardt che rieduca con accani-

mento la sua mano atrofizzata, lo vedremo più tardi quando

imparerà a scrivere o si accosterà alla pittura (tutto il contrario

della delirante genetica tedesca).

In tutt’altro ordine di idee, lo constatiamo oggi con certe inizia-

tive tzigane che tendono a provare, nello stupore di più compe-

tenti che, pur senza assistenza gadjo, questo popolo può, quan-

do ne sente il desiderio, prendere in mano e valorizzare il pro-

prio patrimonio culturale.

Django era nato musicista e per molti questa spiegazione basta:

dopotutto gli tzigani non hanno forse la musica ‘nel sangue’, co-

me i neri hanno il ritmo?

(Billard/Antonietto, Django Reinhardt il gigante del jazz tzigano)






DjangoReinhardt.jpg

 

 

NOI ASCOLTAVAMO DJANGOultima modifica: 2012-07-04T00:00:00+02:00da giuliano106
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