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Che mirar vol le baronie del mondo
non lassi di guardar cotai figure;
e penetrando vada in fino al fondo
quanto s’ingegnin queste creature
se pur cresciute,
di trappolar ciascun a tondo a tondo
con chiacchiere, calunnie e bugie piene
di belli prosciutti,
e con le favole che son le vere strade
per ingannar la brava gente,
e modi rari pur che ‘ empino la borsa di danari
che oltre li prosciutti la panza reclama
altri piatti infami.
Chi fa ‘ l bufon, chi s’industria tagliare
dei compagni la borsa destramente…
questa la vera mente,
chi finge non poter più camminare
come istropia; acciò lor dia la gente
qual cosa da potersi sostenere,
che simul esser sordo se ben sente
tal che l’industria lor è lo ingannare…
l’onesta gente,
in ogni loco e per terra, e per mare.
Ora che da l’altro canto hai ben veduto
come ciascuno s’adestri in furberia
mira questo altro lato e più saputo
mel conoscere tal gente ria:
acciò tu possa con tuo ingegno aiuto
fugir di lor ogni poltroneria;
gli occhi d’Argo bisogna sempre avere
chi nelle reti non vuol cadere.
Non occorre, s’hai occhi, appertamente
ch’io dica; che veder nel foglio puoi
quante si sian l’astuzie di tal gente….
che dopo a tavola come grande Imperator…
ora siede,
e come sian accorti li suoi inganni
chi sulla stessa predica lo vero dovere….
E poi al fin ei son ingannati sovente
da gli altri furbi: a dirla qui fra noi
poi che l’ingannator resta alla fine
gli inganni d’altrui, in gran roine.