Da http://giulianolazzari.myblog.it
IPAZIA: Anno del Signore 1582. Il 10 di ottobre.
VOCE: Compleanno d’ Ipazia. Un giorno mai esistito!
IPAZIA: Già. Aveva riformato il calendario, Gregorio XIII. Da quello giuliano a quello
solare. Passare….direttamente dal giovedì 4 ottobre, al venerdì 15 ottobre. Sempre
1582. Dieci giorni fantasma. Dieci giorn perduti!
VOCE: Firenze!…Musica da film….vestiti da medioevo!….Ma è lei, o non è lei? Il
batticuore è quello di Beatrice ma che rivive nella sua testa. Che riapproda nelle
sue vene.
IPAZIA: “…E tanto onesta, pare/la donna mia quand’ella altrui saluta,/ c’ogne lingua
deven tremando muta,/e li occhi non l’ardiscon di guardare….”.
VOCE: Uno specchio, uno specchio. Sette vite per uno specchio! Guardarlo in faccia,
il passare del tempo! Riflettersi nel suo infinito se stesso. Che meraviglia. E poi…tutto
come prima. Ventisette anni….ma anche ottocento. Con la faccia liscia liscia e le mani
che continuano a stringere il libro. E nel medio di sinistra….l’anello….e li occhi non
l’ardiscon di guardare…..sentire….capire……credere, di capire…cavalcare, quelle oscure
malìe…nel tempo…più tempo…individuare….fuggire…..dormire…..morire….vivere in
lei quel poco che rimane da vivere in te!
IPAZIA: ” Chi fa la spia non è figlio di Maria, non è figlio di Gesù, non è figlio di
nessuno, non ha figli né ne vuole, corre lento sulle scuole, né si gode e né si duole,
non ha scampo non ha cuore, né sta sopra né sta giù…..e a star sot-to sa-rai-tu!”
VOCE: Quadratura del cerchio. Cerchiatura del quadro. Specchiatura dell’occhio.
Riflessione del bulbo. L’occhio è bello. E’ perfetto. Un cerchio con dentro un cerchio
con dentro un altro cerchio….e rigira l’anello….svagata….l’Ipazia…si perde in un tuffo
concentrico. Cade. Rigira su se stessa come un’elica senza fine. Inghiottita dall’iride.
Dieci giorni fuori dai giochi. Altri dieci giorni perduti nello sguardo dell’anima.
Né bene né male. Per conoscere. Capire. Sapere. Non morire. Vivere oltre. In altre
donne. Altre facce. Altre mani. Altre vite. Altre avventure. Altri guai.
IPAZIA: Io no, non ho cavigliere, bracciali od anelli di Re Salomone/non ho aureole
dorate, né potere, né gloria/non sono la sposa perduta, la città devastata/non ho
draghi né mele stregate/non ho boschi incantati/giarrettiere fatate/non cerchi di
fuoco/non ho doppi anelli che messi vicini danno l’infinito, io domani avrò solo/
come anello un collare/il cappio/del boia/e all’albero del mondo/sarò impiccata/
impiccata/impiccata/impiccata…..
(Maria Rosa Menzio, Spazio, tempo, numeri e stelle)
…siti consigliati…