UNA SECONDA CANZONE

CANTO DEL SERVO PASTORE                                            Remington_the_outlier.jpg

Dove fiorisce il rosmarino

c’è una fontana scura

dove cammina il mio

destino

c’è un filo di paura

qual’è la direzione

nessuno me lo imparò

qual’è il mio vero nome

non lo so.

Quando la luna

perde la lana 

e il passero la strada

quando ogni angelo

è alla catena

e ogni cane abbaia

prendi la tua tristezza in mano

e soffiala sul fiume

vesti di foglie il tuo dolore

e coprilo di piume.

Su ogni cisto da qui al mare

c’è un po’ dei miei capelli

sopra ogni sugara il disegno

di tutti i miei coltelli

l’amore delle case

l’amore bianco vestito

io non l’ho mai saputo

e non l’ho mai tradito.

Mio padre un falco

mia madre un pagliaio

stanno sulla collina

i loro occhi senza fondo

seguono la mia luna

notte notte

notte sola

come il mio fuoco

piega la testa sul mio cuore

e spegnilo poco a poco.

( Fabrizio De André, Canto del servo pastore)

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UNA CANZONE: SENOR (racconti di potere yankee)

Senor, Senor,                                       dylan1.jpg

sai dove stiamo

andando?

Lincon County

Road o

l’Armaggedon?

Mi sembra di essere

già passato qui,

Senor,

mi sto sbagliando?

Senor,

Senor,

sai dove lei si nasconde,

quanto tempo ancora

cavalcheremo,

quanto tempo dovrò

marcare quella porta,

Senor,

ci sarà un po’ di consolazione?

C’è ancora un vento maledetto che soffia

sul ponte in alto.

C’è ancora una croce di ferro che pende

dal suo petto.

C’è ancora una banda che suona in quello spiazzo

vuoto

dove una volta lei mi tenne fra le braccia

e disse ‘Non mi dimenticare’.

Senor, Senor, vedo il carro dipinto,

sento l’odore della coda del drago,

non posso sopportare più questa incertezza.

Puoi dirmi chi posso contattare qui, Senor?

Beh, l’ultima cosa che ricordo

prima di spogliarmi e mettermi in ginocchio

è stato quel treno carico di pazzi

impantanato in un campo magnetico.

Uno zingaro con una bandiera sbrindellata

ed un anello sfavillante disse,

‘Figlio, questo non è più un sogno, è realtà’.

Senor, Senor, tu sai che il loro cuore è duro

come il cuoio,

dammi solo un minuto, fammi raccogliere le idee;

devo farmi coraggio e tirarmi su,

sono pronto quando vuoi tu, Senor.

Senor, Senor, bisogna disinnestare questi fili,

rovesciare questi tavoli;

questo posto per me non ha più senso,

puoi dirmi cosa stiamo aspettando, Senor?

(Senor, Bob Dylan)

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