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– Ma di che diavolo ti lamenti?
domandò Leamas bruscamente.
– Il tuo partito è sempre in guerra, no? Sacrifica l’individuo per
la massa.
– Dicono così, no?
– Realtà socialista: combattere giorno e notte….una battaglia
spietata, dicono così, no?
– Se non altro sei sopravvissuta.
– Non ho mai sentito dire che i comunisti considerano sacra
la vita umana, oppure ho capito male?
aggiuse in tono sarcastico.
– Certo, sono d’accordo, potevi essere eliminata. Era nelle carte.
Mundt è un porco malvagio, non vedeva una ragione per
lasciarti sopravvivere. La sua promessa, immagino che
abbia promesso di far quel che poteva per te, ma non vale
molto. E così avresti potuto morire oggi, l’anno prossimo o
tra vent’anni, in una prigione del paradiso dei lavoratori.
E anch’io.
Ma mi sembra di ricordare che il partito mira alla distruzione
di un’intera classe.
Oppure ho capito male?
– In questo gioco esiste soltanto una legge,
continuò Leamas.
– Mundt è il loro uomo, dà loro quel che occorre.
– Questo è facile capirlo, no?
– Leninismo, l’espediente delle alleanze temporanee.
– Che cosa credi che siano le spie?
– Santi, martiri, preti…eretici?
– Sono la più squallida processione di idioti piccoli e grandi,
vanesi e di traditori, di omosessuali repressi, sadici, ubriaconi,
di gente che gioca agli indiani e ai cowboys per rallegrare una
vita squallida.
– Credi che se se stiano a Londra, occcupati a soppesare bene
e male?
– Avrei ucciso Mundt, se avessi potuto. Lo odio a morte, ma
adesso no. Il caso vuole che abbiamo bisogno di lui. Hanno
bisogno di lui perché la gran massa ebete che tu ammiri
possa dormire tranquilla ogni notte. Hanno bisogno di lui
per la sicurezza della miserabile gente qualsiasi, come te
e me.
– E’ una guerra, è spiacevole perché la si combatte su scala
minuscola, a distanza ravvicinata; la si combatte con uno
spreco di vite innocenti, lo ammetto. Ma è niente, veramente
niente, al confronto delle altre guerre, tutte, l’ultima o la
prossima.
– Oh Dio,
sussurrò Liz,
– Non capisci. Non vuoi capire. Stai cercando di convincerti.
Quel che fanno è molto più terribile, trovare l’umanità nella
gente, in me e in quelli che adoperano, per farsene un’arma
e usarla per ferire e uccidere….
– Cristo onnipotente!
esclamò Leamas.
– Che cosa hanno fatto gli uomini da quando è incominciato
il mondo?
– Io non credo, capisci, non credo in niente, neanche nella
distruzione e nell’anarchia. Sono nauseato, nauseato, nauseato
di uccidere, ma non vedo che cosa possono fare di diverso.
– Non fanno proseliti, non salgono sui pulpiti o sui palchi
di partito, a dirci di combattere per la pace o per Dio o
per non so che altro.
– Sono i poveri fessi che cercano di impedire ai predicatori
di farsi saltare in aria a vicenda.
– Hai torto,
dichiarò Liz disperata,
– Sono più malvagi di tutti noi….
(John Le Carré, La spia che venne dal freddo)