RITRATTI

Prosegue in:

il cimitero di guerra nella grammatica della vita &

demonomania

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carlo….

bevilacqua!






RIGONI STERN : Tu mi riporti ad un tempo, finito di scrivere

‘Il sergente nella neve’, dopo essere stato pubblicato, venivo

quasi considerato uno scrittore.

PAOLINI : E che ti succedeva?

RIGONI STERN : Mi succedeva che mi arrivavano delle voci

strane.

C’erano dei professori che leggevano ‘Il sargente’ e dicevano:

” Ma guarda questo come si permette di scrivere, i topi!, punto

esclamativo e basta, dice il lepre”, insomma passavano il libro

con una matita rossa e blu, per divertirsi poi magari a farmi

dire come io, ignorante qual ero, mi fossi permesso di scrivere

un libro.

Lasciavo dire, non me ne importava niente perchè vedevo che

quando questo libro lo avevano portato a Carlo il pastore, Carlo

il pastore si era messo a leggerlo con tanto interesse e con tanto

amore, e capiva tutto quel che avevo scritto.

(Ritatti, Mario Rigoni Stern, Fandango libri)





 

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