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tragedia che riservava
il futuro. In quel
momento Gerozzo, che
da Ginevra aveva
viaggiato e fino a
Bruges continuerà
a viaggiare quasi
sempre per domini del
duca di Borgogna,
stava percorrendo una
terra ricchissima.
La ricchezza era
dalle grasse
campagne, su cui
vegliavano dai
loro castellotti piccoli
e medi nobili, in
proprio o per conto
dei grandi, ma
soprattutto veniva
dai commerci e le
manifatture delle
città: Arras, Lilla,
Ypres, Grand,
Bruxelles, Lovanio,
Anversa, Malines.
Traversando le
Ardenne e la foresta
immensa di grandi
querce e lande
selvagge, il fiorentino
stava arrivando al cuore
economico del dominio,
in un certo senso il
cuore economico d’
Europa. Ecco Brabante
e Fiandra in alcuni
tocchi dalle impressioni
di viaggio del De
giardini a quasi tutte
le case con ‘herbecte,
rose, gariofali et quantità
di lavendola’, le facciate
delle case con intelaiatura
di travi e i riempimenti in
muri di mattone e le
parti in legno ‘così
ingegnosamente lavorate,
che non solo non offendono
la vista, ma dilectano’,
tetti coperti ‘de certe
tavolecte di pietre negre’.
Nel paese, tutto
in poi, ‘campanili
alti et acutissimi’ e le
donne che tutte ‘vanno
con veli soctilissimi in
testa’.
E’ ben noto che è la
terra di una grande
pittura, e quello era il
momento. Nell’anno
del viaggio del Pigli a
Bruxelles, in quello
splendido esempio di
architettura gotica che
è il palazzo comunale
vi erano
di Roger van der
Weyden.
Nel castello dei duchi di
Brabante, Lev z Rozmitalu
e i suoi compagni boemi
fulgore la corte
borgognona di Filippo
il Buono.
Li affascinano
soprattutto le evoluzioni
dei pattinatori sul laghetto
ghiacciato del parco; sono
tanto veloci e abili che
nessun cavallo reggerebbe
il paragone.
Gand è città in situazione
militare fortissima. Si
vanta di non aver mai
chiuso le porte, né di
giorno né di notte,
nemmeno in tempo
d’assedio; invero con
l’acqua dei suoi
in sole tre ore,
allagare la terra
intorno per lo
spazio di una lega.
Almeno così affermerà
nel suo giornale di
viaggio un mercante
milanese. Intorno alla
città vi è un gran numero
di mulini a vento e
nella cattedrale di
San Giovanni si andava
a vedere il polittico
dell’Agnello mistico
di Jan van Eyck,
‘dipinto stupendo e
pieno d’intelligenza’ come
annoterà il Durer.
(L. Camusso, Guida ai Viaggi nell’Europa del 1492)
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