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Entrar sempre deue ‘comesar’ (44) &
Prosegue in:
L’inchiesta dell’Inquisitore… (47)
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L’equazione del Tempo (1) & (2) &
Quattro personaggi in cerca d’autore (1) & (2)
Da:
Tra i molti documenti che, da qualche tempo, gli archivi stanno
restituendo all’attenzione dei biografi di Alessandro Malaspina,
quello che qui brevemente riassumo riveste un’importanza dav-
vero notevole…..
Il documento in questione consiste nella minuta di un’istruttoria
redatta dal ‘Fiscal’ dell’Inquisizione spagnola contro Alessandro
Malaspina.
Tutta la vicenda ebbe inizio nel 1783, ossia mentre Malaspina
navigava già da parecchi mesi con la fregata ‘Asuncìon’ e si tra-
scinò fino all’estate del 1788, anno in cui l’ufficiale, rientrato in
Spagna dal periplo compiuto con la fregata ‘Astrea’, già era in-
tento ad organizzare la grande spedizione esplorativa.
Un nuovo impulso – a prima vista inspiegabile – l’istruttoria ri-
cevette nel gennaio 1795 e si concluse – con il rinvio a giudizio
del ‘reo’ – il 5 marzo dello stesso anno, ossia appena 19 giorni
prima della sua promozione….
L’istruttoria ebbe inizio il 9 ottobre 1783, dinnanzi al ‘commissa-
rio’ di Cartagena, per effetto della ‘delazione’ fatta dal 35 Augu-
stin Alcaraz, ‘maestre de viveres’ della real Armada nella mede-
sima città…
Il ‘commissario’ interrogò i testimoni – le cui età andavano dai 26
ai 49 anni – e fece sottoscriver loro che dicevano la verità (??).
Tutti diedero i connotati del ‘reo’ e precisarono, altresì, che quan-
do lo udirono pronunciare le frasi di cui si dirà – egli aveva una
‘cinquantina’ d’anni; aggiunsero che, né al momento in cui iniziò
la disputa, né in seguito, egli sembrò travolto da collera o ama-
rezza e negarono di essere a conoscenza che Malaspina patis-
se d’alcuna turba mentale.
Don Clemente Millana, prete regolare dell’Ordine Francescano
e cappellano navale nella squadra di Lorca, di 39 anni, rispose
alle domande circa la conversazione avuta col delatore…. intor-
no alla cattiva condotta del ‘reo’.
Dichiarò di rammentare soltanto che, trovandosi imbarcato nel
1782 sulla fregata militare Santa Clara (ed essendo lui stesso
alle dipendenze di militari….), destinata al blocco di Gibilterra,
tra varie cose gli capitò di parlare con l’Alcaraz della scarsa de-
vozione di Malaspina e della sua propensione ad esprimersi con
un linguaggio per nulla pio.
Disse anche (con brevi messaggini…) che il delatore lo aveva av-
vertito che il ‘reo’ era solito passeggiare quando l’equipaggio reci-
tava il rosario, oppure era in procinto di coricarsi per il riposo not-
turno. Il teste peraltro precisò che, essendo l’unico cappellano del-
la nave, non aveva potuto rendersi conto di quanta devozione Ma-
laspina mostrasse nell’assistere alla celebrazione della messa.
Citò poi il ‘contador’ (commissario di bordo) Francisco Sarniga
come persona che poteva saperne di più e fece presente di non
ricordarsi particolari espressioni di Malaspina né di aver mai par-
lato di quest’argomento con alcuno….
Francisco Sarniga, ventiseienne ‘contador’ nel Dipartimento
navale di Cartagena, poté dichiarare soltanto che, trovando-
si imbarcato con Malaspina sulla Santa Clara nel 1782, aveva
sentito dire in diverse occasioni, senza potersi rammentare e-
sattamente dell’una o dell’altra, che Malaspina era molto se-
vero e non lo si vedeva ascoltare la messa.
Messo sull’avviso da tali informazioni, il teste osservò con at-
tenzione il comportamento del ‘reo’ e notò che nei giorni di
precetto, quando si celebrava la messa, Malaspina entrava nel-
la sua cabina, si sdraiava sulla cuccetta e lì restava, senza ingi-
nocchiarsi; appena si inchinava, talvolta, al momento dell’ele-
vazione.
Analogamente, quando l’equipaggio recitava il rosario, l’uffici-
ale di solito stava a passeggiare; alcune volte, quando il coman-
dante aveva voluto che il rosario fosse recitato nel quadrato, e-
ra invece entrato.
Il teste osservò questi comportamenti più di una volta; ma sog-
giunse di non averne ricordo preciso. Rammentava invece che,
in un imprecisabile giorno di luglio e dell’agosto di quell’anno,
udì un vociare sul cassero della fregata ed accertò che Malaspi-
na stava discutendo animatamente con il cappellano don Patri-
cio Manzanera.
La disputa riguardava certe affermazioni del reo; costui aveva
sostenuto che le anime di coloro che morivano passavano ad a-
nimare altri corpi, che non soffrivano alcuna pena, ed altre cose
ancora, che il teste non seppe precisare.
Ricordava però che il cappellano aveva minacciato Malaspina di
denunciarlo al Tribunale dell’Inquisizione qualora avesse ancora
proferito simili frasi. Al che il reo voltò la cosa in burla, quasi si
fosse trattato di uno scherzo, e pose termine alla diatriba.
Sarniga dichiarò infine di rammentare che erano presenti al di-
verbio Agustìn Alcaraz (il delatore) e Manuel Permin, pilota del-
la fregata di stato.
Quest’ultimo fu indicato come teste atto a confermare in qual mo-
do Malaspina partecipasse alla messa ed al rosario, dato che allog-
giava nella cabina antistante.
(D. Manfredi, L’inchiesta dell’Inquisitore sulle eresie di Alessan-