DIALOGHI FRA LUPI: LA GESTIONE DEL TERRITORIO (la mafia è solo bianca?)

Casa Guttadauro.

20 febbraio 2001.

Nel salotto di don Peppino, c’è Mimmo, Domenico Miceli.

Siamo nel pieno del dibattito sui candidati per le Regionali.

(una conversazione…)

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– Allora, io ho parlato con Totò. Ma gli ho detto delle Regionali, è giusto?

Anche oggi Totò mi ha chiamato per chiedermi, ‘Ci sei stato?’. ‘Totò, non

ti preoccupare, ti faccio sapere domani’.

Qual’è l’obiettivo?

Cosa dobbiamo fare?

Guttadauro inizia la canzone…o meglio il ritornello (ascoltiamo):

Il mio obiettivo è di dare una mano a quelle persone che stanno carcerate. 

Quindi di arrivare a livello nazionale per avere qualcuno là in grado di dire,

‘Signori miei…’, cioè qualcuno che ha il coraggio di spendere una parola in

un certo modo. Io non ho obiettivi né di appalti, né di piccioli, né di cazzi,

né di mazzi. La politica spicciola di questi signori che vogliono andarsi a

fare attaccare medaglie e vogliono andare a farsi piccioli. L’orgoglio del 

potere, a me personalmente non interessa.

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– Io parlo di obiettivi politici – precisa Miceli.

– Comunque ci dici a Totò di non aver nessun tipo… Quando ha delle cose

da dire, le dicesse a te. Io avrei anche piaere di vederlo Totò però non mi

pare che sia una cosa opportuna. Digli di non crearsi problemi. 

Lui è per una canditatura alle Regionali. Stop.

– Lasciami spegare. Al Cdu ne toccheranno due. Uno in Sicilia orientale,

l’altro Sicilia occidentale. In quello della Sicilia occidentale, Totò sta cercando

di piazzarci a Cintola. E a me non sta bene assolutamente. Cintola è depudato

regionale in carica ed è uno di chiddi chi ci ha fatto ‘u luogotenente a Totò.

– Cintola è di San Giuseppe? Io non conosco a Cintola.

– No, è di Partinico.

– Va be’, ma i suoi amici sono sempre gli stessi.

– Ma io parlo dal punto di vista politico. Non mi sta bene assolutamente. Totò

mi dice: ‘Se potessi scegliere, ci metterei un mio amico’ – continua Miceli.

– Certo.

– ‘Ma non posso scegliere io’. Il problema è che alle Regionali, di tutta la lista

del Cdu, di 18 candidati, ne viene eletto uno solo. E per me ‘u migliore di

tutti è Nino Dina.

– Ma io quello lo conosco così, non è che lo conosco bene. E’ di un paese…

– Di Vicari. E’ sempre stato vicino a Totò, è ispettore sanitario come lui.

Io ho preso la posizione di Nino, sperando che all’ultimo Nino si tirasse

fuori per qualche ragione, perché lui può fare il manager.

– Ospedale Civico.

– Lui mi diceva: ‘Io piazzo Nino e ‘u candidatu ‘ u fai tu’.

– Ma se vai alla Regione, a me sta bene. Io all’avvocato Priola ci posso 

dire di andare a fare l’avvocato, per ora.

– Totò mi ha detto: ‘Se tu riesci da solo ad arrivare a 3500, 4000 voti, 1500

riesco a darteli io. Perché io, dice, lo devo fare in maniera tale da non scontentare

gli altri candidati’.

3500 voti?

– Totò mi dice: ‘Tu 2000 voti a Palermo, ‘i pigghi?’.

Nel 93 io ne pigliai 1200, dico, e alle comunali è molto più difficile picchì il numero

dei candidati è molto più alto……

(Bianchi/Nerazzini, La mafia è bianca)

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