IL PREDICATORE (2)

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Il predicatore

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Il predicatore  (3) &

Due orologi

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Il predicatore (1) & (2)

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i miei libri

 

il predicatore 2

 

 

 

 

 

(Da: il predicatore)

Le congregazioni battiste ordinavano i predicatori

scegliendoli fra i propri membri; bastava convenire

che l’uomo era stato chiamato da Dio a diffondere

il suo Verbo.

E il giovanotto del Kentucky pio, carismatico, istrui-

to suscitò un immediato consenso fra quella gente

‘molto scialba’.

Un vicino ricordava di aver assistito da ragazzino al-

la sua ordinazione.

‘Il sottoscritto era presente’ scrisse poi ‘con un cappel-

lo di paglia da dieci centesimi sul capo, niente giacca,

stivali o scarpe, ma aveva l’immancabile sperone sul

calcagno e ascoltò il suo primo sermone’.

Per quella congregazione sofferente e divisa la predi-

cazione di James fu una rivelazione.

‘Il suo modo di parlare era sublime’ proseguiva il vici-

no, e ‘le sue esortazioni inimitabili’.

In altre parole James combinava un’istruzione supe-

riore con la passione emotiva del Secondo grande ri-

sveglio, l’ondata di fervore religioso che aveva percorso

il paese partendo dallo stato di New York nel 1826.

Tra le pareti di legno di quella chiesa di campagna, la

gente si rivolgeva gridando e piangendo a una divinità

che offriva redenzione a tutti coloro che erano disposti

a confessare i propri peccati e ad accettare il perdono.

Anche se il gelido Dio calvinista della predestinazione

non era certo morto nella teologia Southern Baptist,

l’invito del predicatore al pentimento e alla conversio-

ne toccava una corda di arminianesimo popolare: una

diffusa credenza nella funzione morale di ogni indivi-

duo, un convincimento che ciascuno potesse scegliere

se accettare o rifiutare la salvezza.

(prosegue in: il predicatore (3))

(T. J. Stiles, Jesse James, Storia del bandito ribelle)

 

 

 

 

il predicatore 2