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Ma tornando a casa.
Io, Asinone, umil servo di vostre Asinissime Signorie,
col quel meglio asinil modo che so e che posso, con cor
di vero asino fedele e senza alcun disegno, vi offerisco
questo tal ragionamento, vel dono e vel consacro come
a coloro che del sangue e de la genologia de l’Autore se
li conviene e come a più degni di chiunque si reputasse
esser degno d’averlo.
A voi, dunque, s’appartiene assicurarlo da marioli, a voi
vi conviene farlo onorar da furfanti , a voi spetta farlo pregiar
da poltroni e far sì ch’ogni animal invidioso si li pieghi, ogni
bestia malèdica lo lodi e ogni asino mal criato li faccia di
scappuccio ; e per finirla, la vostra asinil liberalità ricompensi
il duon asineo ch’el vostro Asinone, in memoria del padre
Arculano, così cortesemente vi fa con – solamente – tenerlo
vivo ne la memoria di vostre asinissime acioni…
( Giovan Battista Pino, Ragionamento sovra de l’asino, Salerno ed. )