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L’estate ha notti brevi, comprese
tra un interminabile crepuscolo
e un precoce albeggiare.
Ma le poche ore di buio
totale consentono di ammirare
il meraviglioso spettacolo della
Via Lattea (il suo candore…la
sua naturale bellezza…) che si
rivelò a Galileo quando esplorò questa nube chiara con il suo cannochiale.
Un binocolo è ancora il migliore strumento per contemplare dalla lontana
terra la magnificenza della Via Lattea, con i suoi …fitti addensamenti di
stelle e i suoi deserti oscuri, dove la luce è assorbita da nubi di gas e detriti
interstellari …che viaggiano veloci….nello spazio infinito.
Una biforcazione nel chiarore diffuso della Via Lattea (che talvolta nella sua
‘naturale bellezza’ ci piega i ginocchi) parte proprio dalla più bella tra le
costellazioni estive: IL CIGNO. E in particolare dai pressi di Deneb, la sua
stella principale. Deneb, insieme con Vega nella Lira e Altair nell’Aquila,
forma nel cielo d’estate un grande inconfondibile TRIANGOLO.
Se lo si assume come punto di riferimento è facile trovare le altre principali
costellazioni della stagione, le quali con il loro chiarore eccitano lo sguardo
…del mite osservatore!
Sul proseguimento della linea Deneb-Vega si incontra un trapezio di stelle
più deboli che costituiscono la parte centrale di Ercole. Simmetrica alla
costellazione della Lira, al di là del Cigno, si trova VOLPETTA.
Iniziamo codesta osservazione da lei….
E’ una PICCOLA COSTELLAZIONE inventata nel 1660 (tempi oscuri per la
nascente astronomia) da Hevelius astronomo di Danzica, per colmare il vuoto
….di stagione tra il Cigno e la Freccia. Comprende soltanto stelle sotto la quarta
magnitudine, poco luminose, ma questo angolo di cielo è particolarmente attraente
se visto al binocolo, perché si trova lungo la Via Lattea.
Hevelius collocò qui anche la costellazione dell’OCA, poi scomparsa….e assorbita
da VOLPETTA.
ALFA VULPECULAE si chiama ‘ANSER’ (in latino ‘oca’, appunto, perché cadeva
nell’altra costellazione ideata a collo di bottiglia…da Hevelius) ed è di magnitudine
4,63. Rossastra, di classe M, si trova a circa 280 anni-luce. E’ 80 volte più luminosa
del Sole…forse illumina altri mondi diversi dal nostro.
T Vulpecolae è una cefide bianca che in 4 giorni e mezzo oscilla tra magnitudine 5,2
e 6,4 (come un gamberetto luminoso…).
M 27 è senza dubbio la maggior attrazione della Volpetta. Con M57 della Lira, è la
più bella e tipica nebulosa planetaria. Detta popolarmente anche ‘bettacchio di campana’,
‘campana muta’ per la sua forma allungata con due (loschi ..) lobi simmetrici, fu
scoperta da Messier nel 1764 per i suoi prolungati impulsi elettromagnetici.
In effetti il suo aspetto varia a seconda della potenza del telescopio.
Se lo strumento è abbastanza potente, acquista una simmetria ovoidale emanando flussi
di calore a getto continuo, originato dall’esplosione….di stelle che hanno esaurito il
combustibile nucleare.
(P. Bianucci, Stella per stella)