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“Desiderando con la più profonda sollecitudine, così come richiede anche la premura
pastorale, che la fede cattolica debba, specie nel nostro tempo, diffondersi e fiorire
dappertutto, e che tutti i pervertimenti eretici debbano essere scacciati dai territori
dei fedeli, PROMULGHIAMO volentieri ed enunciamo quei particolari mezzi e metodi
con cui possa compiersi il nostro sforzo cristiano; affinché, quando tutti gli errori
saranno stati sradicati dalla nostra opera, come fa con la zappa il previdente agricoltore,
l’ardore e la devozione alla nostra Fede possa impossessarsi fortemente dei cuori dei
fedeli.
Di recente è giunta alla NOSTRA ATTENZIONE, non senza una grande amarezza, la
notizia che nelle provincee, nelle città, nei territori, nei distretti e nelle diocesi di
Magonza, Colonia, Treves, Salisburgo, Brema, e molti altri luoghi che quivi sono
omessi; molte persone di entrambi i sessi, incuranti della loro salvazione e
allontanandosi dalla fede cattolica, si sono abbandonati ai DEMONI, incubi e
succubi, e con i loro incantesimi, magie, scongiuri, ed altre detestabili malie e
inganni, malvagità ed orribili colpe, distruggono GLI INFANTI delle donne e la
prole del bestiame, disseccano e sradicano i frutti della terra, le viti e i frutti
degli alberi: inoltre, uomini e donne, bestie da soma, da pascolo e animali di
altro genere, vigneti, frutteti, prati, pascoli, frumento, grano ed altri cereali
della terra. Inoltre queste persone INDEGNE affliggono e tormentano uomini
e donne, bestie da soma, da pascolo, e animali di altro genere, con pene a
malatte, sia interiori che esteriori; impediscono agli uomini di generare ed
alle donne di concepire, per cui né i mariti con le loro mogli né le mogli con
i loro mariti possono congiungersi; oltre a ciò essi RINUNCIANO IN MANIERA
BLASFEMA a quella fede che hanno ricevuto con il sacramento del battesimo,
e dietro istigazione del Nemico del genere umano non rifuggono dal commettere
e perpetrare le PIU’ IMMONDE ABOMINAZIONI ED INTEMPERANZE, con
mortale pericolo per la loro anima, per cui oltraggiano la Divina Maestà e sono
causa di scandalo e di cattivo esempio a molti.
Perciò come è nel nostro dovere, desiderosi di rimuovere tutti gli impacci e gli
ostacoli che potrebbero IMPEDIRE IL LAVORO DEGLI INQUISITORI, e di
applicare potenti rimedi per prevenire il contagio DELL’ERESIA ED ALTRE
TURPITUDINI che diffondono i loro veleni per la distruzione di altre anime
innocenti, come richiede la nostra posizione, e segnata dal più grande ardore
per la Fede, per timore che le province, le città, i distretti, le diocesi e i territori
facenti parte dello Stato Pontificio, che abbiamo in parte specificato, VENGANO
PRIVATI DEI BENEFICI DEL SANTO UFFIZIO DELL’INQUISIZIONE ivi assegnato,
con la copia esatta di questo documento, in base alla nostra autorità apostolica,
DECRETIAMO ED INGIUNGIAMO CHE I SUDDETTI INQUISITORI SIANO
FORNITI DI POTERE PER PROCEDERE ALLA CORREZZIONE, ALL’
IMPRIGIONAMENTO E ALLA PUNIZIONE DI QUALSIASI PERSONA PER LE
DETTE ABOMINAZIONI E MALVAGITA’, SENZA OSTACOLI ED IMPEDIMENTI”.
(5 DICEMBRE 1484, ‘Summis desiderantes affectibus’ Papa Innocenzo VIII)