Da http://giulianolazzari.myblog.it
– Il punto è che il suo test per la determinazione dell’empatia con mia
nipote ha fatto cilecca.
Le posso spiegare perché i risultato è simile a quello che avrebbe potuto
ottenere un androide.
Rachael è cresciuta a bordo del Salander 3.
Ci è nata.
Ha passato 14 dei suoi 16 anni nutrendosi della videoteca e di quello
che gli altri membri dell’equipaggio, tutti adulti, sapevano della Terra.
Poi come saprà, la nave ha invertito la rotta dopo aver percorso un sesto
del tragitto verso Proxima. Altrimenti Rachael non avrebbe mai visto
la Terra – comunque non fino a quando fosse stata molto più avanti
con gli anni.
– Mi avrebbe ritirato, disse Rachael volgendo solo il capo.
– A un controllo di polizia sarei stata ammazzata. Lo sapevo da quando
sono arrivata qui quattro anni fa. Non è la prima volta che mi fanno il
Voigt-Kampff. Infatti non esco quasi mai da questo palazzo.
Il rischio è enorme.
Per via dei blocchi stradali che voi poliziotti istituite, quella specie di
imbuti a sorpresa disseminati qui e là per incastrare gli androidi non
ancora classificati.
-E gli androidi, aggiunse Eldon Rosen.
– Solo che naturalmente al pubblico non lo si dice: non si vuole che si
sappia che gli androidi sono sulla Terra tra di noi.
– Non penso che ce ne siano, disse Rick.
– Credo che i vari corpi di polizia qui e nell’Unione Sovietica li abbiano
presi tutti. La popolazione si è abbastanza ridotta adesso; tutti, prima o
poi, incappano in un posto di blocco volante.
Questa, comunque, era la filosofia di base.
– Che istruzioni aveva, chiese Eldon Rosen, nel caso le fosse capitato di
classificare come androide un essere umano?
– Segreto professionale……
( P. K. Dick, Ma gli androidi sognano pecore elettriche?)