1) Si nota una vasta e
irregolare mancanza di
cuoio capulluto e
di ossa craniche
sulla destra,
interessanti
particolarmente
l’osso parietale e
le regioni temporale
e occipitale.
In queste regioni si
nota una mancanza di
cuoio capelluto e di
ossa per circa 13 centimetri
lungo il maggior diametro.
Dai margini irregolari della summenzionata ablazione cranica si notano lacerazioni in forma
stellata che penetrano nel cuoio capelluto più o meno intatto:
a) Dal margine inferiore destro temporale-parietale all’orecchio destro.
b) Dal margine parietale anteriore sino a quasi 4 centimetri sopra il margine orbitale destro.
c) Dal margine sinistro attraverso la linea mediana antero-laterale per una lunghezza di circa
8 centimetri.
d) Dallo stesso punto indicato in -c- per 10 centimetri postero-lateralmente.
Situata nella parte posteriore del cranio approssimativamente 2 centimetri e mezzo alla destra
e leggermente sopra la protuberanza esterna occipitale vi è una ferita lacerata che misura
15 per 6 millimetri.
Chiaramente visibile nella sopradescritta grave ferita e da essa uscente vi è del tessuto cerebrale
che a una più attenta ispezione mostra di essere la maggior parte dell’emisfero cerebrale
destro. Si nota anche che la falx cerebri è vastamente dilacerata.
2) La seconda ferita, presumibilmente di ENTRATA, è quella descritta sopra, situata nella
parte superiore e posteriore del torace destro. Sotto la pelle vi è un’eschemosi che interessa
il tessuto sottocutaneo e la muscolatura. Il TRAGITTO DELLA PALLOTTOLA non può
facilmente essere determinato. IL FORO DI USCITA è presumibilmente quello osservato
dal dottor Perry di Dallas nella parte anteriore del collo. Quando fu osservata dal dottor
Perry essa misurava ‘pochi millimetri di diametro’ ma POI FU ALLARGATA PER LA
TRACHEOTOMIA E PERCIO’, AL MOMENTO DELLA AUTOPSIA, IL SUO CARATTERE
ORIGINARIO ERA PERDUTO. Un terzo punto fra queste due ferite può essere determinato
dal fatto che il proiettile toccò l’apice della cavità pleurale destra.
SOMMARIO
E’ NOSTRA OPINIONE, basata sulle precedenti osservazioni che IL SOGGETTO MORI’
A CAUSA DELLE FERITE provocate da proiettili animati da alta velocità e sparati da
persona o persone sconosciute.
I PROIETTILI FURONO SPARATI DA DIETRO E DA UN LIVELLO SUPERIORE A QUELLO
IN CUI SI TROVAVA IL DEFUNTO.
Non si può stabilire la sequenza delle due ferite.
IL PROIETTILE FATALE ENTRO’ NEL CRANIO DALLA PARTE SUPERIORE DELLA
PROTUBERANZA OCCIPITALE. Una porzione del proiettile attraversò la cavità craniale
in direzione anteriore e posteriore depositando minuscole particelle lungo il suo tragitto.
Le due ferite al cranio, combinate con la forza del proiettile, produssero la frammentazione
delle ossa.
L’altro PROIETTILE ENTRO’ NELLA PARTE SUPERIORE E POSTERIORE DEL TORACE
DESTRO, SOPRA LA SCAPOLA, E ATTRAVERSO’ I TESSUTI MOBILI delle regioni
sopra-scapolare e sopra-clavicolare alla base del collo. Il proiettile produsse anche contusioni
all’apice della pleura e alla parte superiore del lobo superiore del polmone destro. Il
proiettile attraversò i muscoli del collo danneggiando la trachea. E’ certo che il proiettile
non colpì nessuna struttura ossea.
Infine è nostra opinione che la ferita alla testa produsse danni troppo estesi al cervello perché
ci fosse la possibilità che il soggetto sopravvivesse alle sue ferite.
(Rapporto della Commissione Presidenziale sull’assassinio del 35° Presidente degli Stati Uniti
J.F. Kennedy)